[Kant] Etica e morale

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  1. Strider345
     
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    E' giunto il momento di trattare un tema assolutamente soggettivo.

    Come ben saprete ( :rolleyes: ) Kant, nella Critica della ragion pratica, tratta di che cosa sia eticamente giusto e moralmente corretto in maniera universale, ossia tralasciando le varie tipologie di ambienti in cui si è vissuti o le varie etnie di provenienza.
    Insomma, Kant si è domandato se esista un'etica che ogni uomo su questo pianeta segue indipendentemente dalle sue origini etnografiche, una morale universalmente corretta per chiunque.

    Che cosa è moralmente corretto secondo voi? Che cosa invece non lo è?... e perchè, ogni tanto, l'uomo è portato a non seguire la morale e anzi a cercare qualcosa che lo danneggia?

    A voi.
     
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  2. Andre the Immortal
     
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    CITAZIONE
    Che cosa è moralmente corretto secondo voi? Che cosa invece non lo è?... e perchè, ogni tanto, l'uomo è portato a non seguire la morale e anzi a cercare qualcosa che lo danneggia?

    Bel filone da seguire... Perchè l'uomo si fa male... Questa è l'unica vera domanda alla quale non sono riuscito a trovare una risposta... Mi viene da dire che la ragione è quella che ci porta contro natura, cerco di spiegarmi...
    Tutti gli animali hanno l'istinto di sopravvivenza, insomma cercano di fare qualcosa che non gli danneggi, cacciano ma non arrivano ad estinguere le proprie proprie prede, non inquinano con i liquami l'acqua in cui bevono ecc. ecc. ... insomma gli animali non sono mica coglioni.
    Invece l'uomo fa esattamente l'opposto, è la ragione che rende l'essere umano irrazionale... sembra un gioco di parole ma rende l'idea... è evidente anche se inspiegabile...
    Del resto dal punto di vista conservativo il fumo, la droga, l'alcool, lo spreco, l'inquinamento, le violenze, le guerre, le WMD non trovano spiegazione... Anche se nella maggior parte di questi casi entrano in gioco molti altri fattori, però instintivamente non scatta nulla nella mente di quello che si porta una sigaretta alla bocca, o di quello che preme un grilletto... e per me questo non ha senso...
     
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  3. Maailman loppu
     
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    CITAZIONE (Andre the Immortal @ 26/9/2007, 21:47)
    CITAZIONE
    Che cosa è moralmente corretto secondo voi? Che cosa invece non lo è?... e perchè, ogni tanto, l'uomo è portato a non seguire la morale e anzi a cercare qualcosa che lo danneggia?

    Bel filone da seguire... Perchè l'uomo si fa male... Questa è l'unica vera domanda alla quale non sono riuscito a trovare una risposta... Mi viene da dire che la ragione è quella che ci porta contro natura, cerco di spiegarmi...
    Tutti gli animali hanno l'istinto di sopravvivenza, insomma cercano di fare qualcosa che non gli danneggi, cacciano ma non arrivano ad estinguere le proprie proprie prede, non inquinano con i liquami l'acqua in cui bevono ecc. ecc. ... insomma gli animali non sono mica coglioni.
    Invece l'uomo fa esattamente l'opposto, è la ragione che rende l'essere umano irrazionale... sembra un gioco di parole ma rende l'idea... è evidente anche se inspiegabile...
    Del resto dal punto di vista conservativo il fumo, la droga, l'alcool, lo spreco, l'inquinamento, le violenze, le guerre, le WMD non trovano spiegazione... Anche se nella maggior parte di questi casi entrano in gioco molti altri fattori, però instintivamente non scatta nulla nella mente di quello che si porta una sigaretta alla bocca, o di quello che preme un grilletto... e per me questo non ha senso...

    Secondo me la ragione ci porta contro natura nel momento in cui tentiamo di fissare, relativamente al nostro comportamento, dei canoni "eterni"... perchè le contingenze cambiano, e certe volte agire secondo leggi etiche universali, anche se magari per il bene, rischia, nel particolare, di rivelarsi più disastroso che non se si facesse consapevolmente il male. Faccio un esempio: io mi professo non violenta. Ma se vedessi una persona che viene picchiata e dovessi scegliere se difenderla o meno, e in nome della non violenza non muovessi un dito, nella teoria avrei fatto il bene, ma nella pratica sarei stata complice dell'assalitore.
    Riguardo all'etica, oltre al socratico "fai ciò che ti dice la coscienza volta per volta", io apprezzo in una certa misura il pensiero di Marx: dobbiamo renderci conto senza tante ipocrisie e illusioni politicamente corrette che la morale nasce da necessità pratiche, che nello specifico sono contingenti. è quindi inutile mettere la morale prima della realtà: ha più senso analizzare in modo critico la realtà e di conseguenza agire in modo da arrecare il minimo danno a noi stessi e agli altri, situazione permettendo.
     
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  4. Andre the Immortal
     
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    CITAZIONE
    se vedessi una persona che viene picchiata e dovessi scegliere se difenderla o meno, e in nome della non violenza non muovessi un dito, nella teoria avrei fatto il bene, ma nella pratica sarei stata complice dell'assalitore.

    Nel tuo esempio c'è del vero... ma dal mio punto di vista, la non-violenza assoluta è utopistica... Non si può sperare di vivere in un mondo perfetto, nel caso da te descritto io non ci penserei su due volte ad agire per difendere il debole... Per quanto aberrante e terribile sia da dire, al giorno d'oggi non viviamo in un mondo in cui si può fare la scelta giusta, si può fare quella meno sbagliata... viviamo nel mondo del "danno minore".
    Purtroppo però c'è ancora molta gente che, sempre nel tuo caso, invece di agire e difendere il debole, non agisce, ma non in nome della non-violenza, ma in nome dell'altra grande malattia del nostro tempo... la pigrizia, e di conseguenza per paura di rimetterci qualcosa... tristemente è così...
     
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  5. Strider345
     
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    Interessante. Quindi ritenete che l'etica universalmente corretta non esista in questo mondo. Si, sono d'accordo con voi. Ogni situazione esige un comportamento differente. Ma non credete che la morale dell'essere sempre buoni e corretti possa ritenersi universale? Insomma, l'etica dovrebbe consigliare di non danneggiare mai il prossimo. Anche se praticamente impossibile, questa non sarebbe un'etica corretta da seguire?
    L'etica dell'utile è quella direi più spesso usata dall'uomo, in ogni sua attività. Ma sforzandosi di non cercare un utile in ogni situazione e viverla solo per il gusto di viverla, non sarebbe più giusto?
     
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  6. Andre the Immortal
     
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    CITAZIONE
    L'etica dell'utile è quella direi più spesso usata dall'uomo, in ogni sua attività. Ma sforzandosi di non cercare un utile in ogni situazione e viverla solo per il gusto di viverla, non sarebbe più giusto?

    Io di solito razionalizzo ogni cosa... nel senso che caso per caso trovo la soluzione migliore, basata su un concetto pragmatico e diretto e su ciò che è meglio fare...
    Logico che le situazioni vanno vissute per quello che sono, con il mio post precedente intendevo che troppi ragionano sintetizzando il mondo in quello che vedono tutti i giorni... non vanno oltre, non credono che ogni azione abbia una conseguenza a corto/medio/lungo termine... e per questo generano una spirale di indifferenza e ignoranza che alimenta i principali problemi di questo mondo, coadiuvati da un'informazione pessima e da una cultura mediocre.
    Una persona che vive ogni giorno senza guardare fuori non si rende conto di nulla, i massacri, le guerre, le malformazioni dovute a sostanze tossiche o radioattive passano come scene di un film un po' noioso e ripetitivo, insomma moltissime persone pensano sempliceemente a ciò che gli tange da vicino...
    Pensare all'utile non è sbagliato, se l'utile non causa problemi a qualcun'altro... ma ognitanto pensare anche agli altri potrebbe essere un buon inizio...

    sprecare meno...

    riciclare di più...

    e soprattutto... pensare,pensare,pensare,pensare,pensare...
     
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  7. Maailman loppu
     
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    CITAZIONE (Strider345 @ 1/10/2007, 14:52)
    Interessante. Quindi ritenete che l'etica universalmente corretta non esista in questo mondo. Si, sono d'accordo con voi. Ogni situazione esige un comportamento differente. Ma non credete che la morale dell'essere sempre buoni e corretti possa ritenersi universale? Insomma, l'etica dovrebbe consigliare di non danneggiare mai il prossimo. Anche se praticamente impossibile, questa non sarebbe un'etica corretta da seguire?
    L'etica dell'utile è quella direi più spesso usata dall'uomo, in ogni sua attività. Ma sforzandosi di non cercare un utile in ogni situazione e viverla solo per il gusto di viverla, non sarebbe più giusto?

    (Risposta ad Andre) infatti la non violenza usata come assoluto era utilizzata a dimostrazione che l'assoluto è un'utopia.
    Comunque secondo me a volte insieme al senso pragmatico interviene anche una sorta di istinto, quello che possiamo chiamare coscienza... è vero che esso risente della morale della società, ma credo che di esso facciano anche parte una serie di fattori che ci portano istintivamente a percepire quando alcune (e sottolineo solo alcune) sono sbagliate... ad esempio, suppongo che l'istinto di sopravvivenza ci dica di non uccidere un parente o un amico... Poi subentrano naturalmente cause esterne (soldi, gelosie, liti) che talvolta soffocano questo istinto di sopravvivenza...

    Rispondendo a Strider, secondo me l'essere sempre buoni (anzi, meglio, l'essere corretti... buono è un significato troppo pregno di morale convenzionale) significa cercare di far sì che ogni nostra azione sia per il meglio (o in situazioni estreme per il meno peggio), per noi e per gli altri. Da questo punto di vista io contraddico Kant. Non è vero che l'azione morale deve essere disinteressata. L'interesse c'è, semplicemente è l'interesse a procurare quanto più bene possibile (perchè a livello sistemico è la cosa migliore).
    Comunque essere corretti volte comporta l'essere "cattivi", nel senso di far del male al prossimo, anche se in buona fede. Certo, si deve fare il possibile per arrecare il minimo danno, ma a volte nella vita dobbiamo esser fatti di spigoli.

     
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6 replies since 25/9/2007, 19:52   1525 views
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