Riflessione "filosofica"

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  1. Renatyna
     
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    C’ho sempre pensato. Anzi no, non è vero.
    Sono un paio di settimane che penso a questa cosa.
    I filosofi son tutti cretini, e la filosofia è una cosa assurda.
    Che cos’è la filosofia??? Letteralmente è l’amore per il sapere e, finchè non si attiva il “logos”, cioè la ragione, non si parla di filosofia.
    Ecco, io dimostro che quest’ultima cosa non è vera, assolutamente vera!
    Citatemi un filosofo che usa la ragione. Nessuno!
    Tutti, e dico tutti, procedono con supposizioni, che secondo loro sono cose logiche.
    Prendiamo Zenone: riesce a dimostrare che Achille non raggiungerà mai la tartaruga. Ma lo fa sul piano del pensiero, non nella realtà e, quindi, non usa la ragione
    Prendiamo Platone e il suo Mondo Delle Idee.
    Le idee sono immutabili e perfette. Non è vero: oggi posso pensare una cosa, e domani posso pensarne l’opposto.
    E il Demiurgo? E’ una supposizione che esista, perché Platone non lo aveva mai visto!!!!
    E Platone perché usava i miti? Secondo gli studiosi di oggi, egli li usava per dare una spiegazione più semplice a quello che voleva dire. Non è vero!!!!! Li usava perché con la ragione non arrivava a dimostrare ciò che lui stesso voleva affermare!
    Per non parlare di tutte le supposizioni che si fanno i filosofi cristiano riguardo a Dio.
    C’è un dibattito aperto tra scienza e religione.
    La scienza fa nascere tutto da un granello e la religione fa nascere tutto da Dio.
    Alla mia domanda:”Prof, ma Dio allora da dove viene?”.
    La sua risposta è stata:”Dio è eterno...”
    Eh grazie, fino qua c’era arrivata!
    Allora anche il granello usato scientificamente potrebbe essere eterno!
    Conclusione: LA FLOSOFIA NON PORTA DA NESSUNA PARTE.

    Grazie x la gentile collaborazione :P

    :ciao: :ciao: :ciao: :ciao:
     
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  2. Strider345
     
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    Come ti ho gia' risposto su msn, credo che tu abbia ragione. La filosofia non ha alcun fine pratico, è fine a se stessa. Serve per aumentare la capacità di pensare. Si, perchè nello stesso momento in cui noi critichiamo qualcosa che ci sembra assurdo, come il mito di Achille e la tartaruga, che ancora non mi ricordo di chi è anche se me l'hai gia' detto, pensiamo, e quindi filosofiamo. Una cosa che non condivido è quella che nessun filosofo usi la ragione: no, non proprio. Diciamo che molti l'hanno spinta al dì là dei propri limiti raggiungendo la fantascienza e il paranormale.
     
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  3. Maailman loppu
     
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    AAAAAspettate, bisogna fare dei grossi grassi distinguo.
    La filosofia intesa come metafisica non ha scopo pratico, in quanto, come già argomentato da Kant, la mente umana non può arrivare a intuire l'oggetto delle disquisizioni metafisiche (Dio, il mondo, l'anima). Ma se invece intendiamo la filosofia come filosofia etica o epistemologica (=che studia la scienza), allora il discorso cambia. La filosofia etica ha fini molto pratici, la teoria utilitarista di Peirce ne è un valido esempio, e anche la filosofia della scienza ha l'utile scopo di guidarci a distinguere tra cosa è scienza e cosa invece ha la pretesa di chiamarsi scienza, ma in realtà non è che pseudoscienza... E in un mondo pieno di truffatori ragionare per distinguere cosa è scienza e cosa invece non è dimostrabile (e quindi può non essere vero) non mi sembra un modo di pensare privo dell'uso della ragione, no? Se poi pensiamo che durante la dittatura nazista c'erano scienziati (anzi, pseudoscienziati) che sostenevano con teorie cosiddette "scientifiche" la superiorità della razza ariana, e invece poi è stato dimostrato tramite la mappatura del genoma umano che è più facile che un europeo e un africano abbiano un corredo genetico simile che non un europeo e un altro europeo, capite che saper tracciare delle distinzioni ha un valore fondamentale e assolutamente ragionevole.

    E poi c'è la filosofia politica, che mi sembra basata su un uso molto pratico della ragione, che mi pare l'accezione con cui tu intendi "l'uso della ragione", perchè se invece come uso della ragione intendi l'uso della logica potremmo anche arrivare a dire che Zenone aveva ragione... (a questo proposito comunque Bertrand Russell dovrebbe aver fatto riflessioni molto interessanti se ti interessa l'argomento).

    In Italia siamo abituati a studiare la filosofia dando più importanza alla metafisica che non ad altri ambiti della filosofia, il tutto per esigenze ministeriali... secondo me la filosofia metafisica è importante perchè ci aiuta a capire come è nata la filosofia, ma esistono ambiti della filosofia molto più utili in campo pratico... Purtroppo conciliare tutto in nove mesi di scuola è impossibile, e ne risulta che la visione che ci viene data della filosofia è molto distorta...

    Oh, e a proposito... le idee di Platone non coincidono con le "idee" nel senso di "pensieri"... le "idee" di Platone sono entità metafisiche trascendentali, eterne, e, appunto, immutabili... è solo a causa della traduzione "idea" che per noi è anche sinonimo di "pensiero" che tendiamo a unire i due concetti... in realtà il solo legame tra le "idee" e il pensiero è che Platone riteneva che l'uomo potesse accedervi -ovviamente con un'incessante ascesi filosofica- tramite la ragione e il pensiero... il che non significa che tutto il pensato fosse "idea"... Poi ti do ragione nel dire che lui di scientificamente dimostrabile non aveva nulla... poteva fare supposizioni basate sull'osservazione di certi comportamenti umani legati all'atto del conoscere...
     
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  4. Andre the Immortal
     
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    Devo ammettere che questo è stato un piccolo tarlo che ha roso parte del mio pensiero per molto tempo...

    La filosofia ha iniziato ad avere un valore per me quando ho iniziato a saperla usare, più o meno alla fine dell'anno scorso... o almeno forse mi sono reso conto della sua valenza ma la usavo già prima senza darle la giusta definizione...

    Il concetto fondamentale è che la senti inutile per come ti viene proposta, in realtà filosofia la fai tutte le singole volte che pensi e ti pone delle domande con una valenza eziologica o conoscitiva...

    Questo forum è un piccolo esempio di come si può veramente usare la ragione in senso educativo e accrescitivo...

    come sempre pensare...pensare...pensare

    Edited by Andre the Immortal - 4/11/2007, 14:32
     
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  5. jackmorrow
     
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    Perchè tutto, al giorno d'oggi, deve avere uno scopo tangibile?
    Perchè viaggi?
    Perchè pensi?
    E' più importante la meta, o il percorso che fai per raggiungerla?
     
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  6. Strider345
     
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    CITAZIONE (jackmorrow @ 19/8/2008, 22:09)
    Perchè tutto, al giorno d'oggi, deve avere uno scopo tangibile?
    Perchè viaggi?
    Perchè pensi?
    E' più importante la meta, o il percorso che fai per raggiungerla?

    Non solo oggi, ma sempre. Tutta la natura ha uno scopo tangibile, l'autoconservazione dell'equilibrio di essa stessa.
    Viaggi per mantenere un equilibrio.
    Pensi per mantenere un equilibrio.
    Entrambi. In natura non esistono passaggi bruschi, c'è sempre un minimo di "accelerazione". Ecco perchè è importante sia il percorso (l'accelerazione) che lo stato finale.
     
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  7. jackmorrow
     
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    Dunque la filosofia è equilibrio, dunque ?
     
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  8. Strider345
     
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    CITAZIONE (jackmorrow @ 27/8/2008, 20:11)
    Dunque la filosofia è equilibrio, dunque ?

    Assolutamente si! Una delle domande/affermazioni più azzeccate sull'argomento!
    Certamente la filosofia è una forma di equilibrio perchè spinge l'uomo verso la ricerca di qualcosa che altrimenti non lo riguarderebbe. Ma, se l'uomo è qui, perchè non dovrebbe riguardarlo? Perchè non dovrebbe avere il diritto di chiedersi: che diavolo ci faccio qui?

    Un uomo che non lo sà, vive nel disequilibrio (così come siamo tutti d'altronde)
    La filosofia, così come la scienza ovviamente, sono il peso dall'altra parte della bilancia che rendono l'uomo meno sbilanciato verso l'oblio della non-conoscenza.
     
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  9. Andre the Immortal
     
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    Io non direi, la filosofia è ricerca, è porsi delle domande, quando lo fai ti sbilanci dal tuo punto di gravità fisso e stravolgi il tuo equilibrio per raggiungere un altro stadio, una conoscenza più elevata.

    Facendolo è ammissibile che si raggiunga un equilibrio.una specie di Nirvana, di completamento universale, elisione totale di ogni dubbio; ma vorrei sapere se è realmente possibile raggiungere uno stadio mentale paragonabile ad esso, come quell raggiunto da Dante nella Divina Commedia e dal Faustus di Marlowe.

    Per ora credo che, per poter raggiungere una cultura il quanto più possibile espansa, tale da permettere di comprendere molte cose, e tentare di comprenderne altre, la ricerca sia essenziale, e la ricerca molte volte sbilancia la mente...

    Questa almeno è la mia opinione...
     
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  10. Strider345
     
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    CITAZIONE (Andre the Immortal @ 28/8/2008, 00:10)
    Io non direi, la filosofia è ricerca, è porsi delle domande, quando lo fai ti sbilanci dal tuo punto di gravità fisso e stravolgi il tuo equilibrio per raggiungere un altro stadio, una conoscenza più elevata.

    Facendolo è ammissibile che si raggiunga un equilibrio.una specie di Nirvana, di completamento universale, elisione totale di ogni dubbio; ma vorrei sapere se è realmente possibile raggiungere uno stadio mentale paragonabile ad esso, come quell raggiunto da Dante nella Divina Commedia e dal Faustus di Marlowe.

    Per ora credo che, per poter raggiungere una cultura il quanto più possibile espansa, tale da permettere di comprendere molte cose, e tentare di comprenderne altre, la ricerca sia essenziale, e la ricerca molte volte sbilancia la mente...

    Questa almeno è la mia opinione...

    La tua concezione di equilibrio è dunque universalistica. Io ritengo che ogni situazione sia indice di un equilibrio nuovo. Una matita che cade da un tavolo, una volta che si è fermata per terra, ha raggiunto un nuovo livello di equilibrio, chissà, magari più consono per l'universo che la circorda. Così fa l'uomo, attraverso la filosofia, che non è altro che una sua architettura mentale per mettere ordine nelle cose (come la scienza d'altronde), cerca il suo equilibrio. Anzi, l'uomo inteso come umanità cerca il suo equilibrio. Poi a loro volta tutti i membri della società umana cercano il loro equilibrio, così come gli animali, le piante, il pianeta, ognuno con i mezzi, fisici e mentali, che possiede. Per questo la filosofia porta equilibrio; ma anche squilibrio a volte, come dici tu, perchè si è stati costretti a rivedere le proprie conoscenze fino al raggiungimento di un equilibrio che fosse più perfetto.
     
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  11. Andre the Immortal
     
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    Io per ora mi sento ancora nella fase di volo, non ho ancora toccato terra, è questo ciò che intendevo.
     
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  12. jackmorrow
     
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    Non si può essere veri filosofi alla nostra età ( o almeno alla mia, ho sedici anni ) poichè non abbiamo ancora visto abbastanza per essere "in equilibrio ".
    Immortale, continua a volare e a vedere il mondo dall'alto; quando atterrerai ti sembrerà diverso .
     
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  13. Andre the Immortal
     
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    Diciannove, sono ben lontanto da un punto di equilibrio... Per ora a volare mi trovo sia bene che male...

     
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  14. Strider345
     
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    CITAZIONE (jackmorrow @ 28/8/2008, 11:18)
    Non si può essere veri filosofi alla nostra età ( o almeno alla mia, ho sedici anni ) poichè non abbiamo ancora visto abbastanza per essere "in equilibrio ".
    Immortale, continua a volare e a vedere il mondo dall'alto; quando atterrerai ti sembrerà diverso .

    Non c'è età per essere o non essere filosofi. Tutti lo sono a volte e a volte nessuno lo è. Io personalmente avrei voluto vedere molto di meno ma sono ben lontano dall'essere in equilibrio.
     
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  15. Andre the Immortal
     
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    Eheh assolutamente vero, Epicuro docet:

    CITAZIONE
    Epicuro saluta Meneceo. Non indugi il giovane a filosofare, né il vecchio se ne stanchi. Nessuno mai è troppo giovane o troppo vecchio per la salute dell’anima. Chi dice che l’età per filosofare non è ancora giunta o è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora giunta o è già trascorsa l’età per la felicità. Devono filosofare sia il giovane sia il vecchio; questo perché, invecchiando, possa godere di una giovinezza di beni, per il grato ricordo del passato; quello perché possa insieme esser giovane e vecchio per la mancanza di timore del futuro. Bisogna dunque esercitarsi in ciò che può produrre la felicità: se abbiamo questa possediamo tutto; se non la abbiamo, cerchiamo di far di tutto per possederla. Le cose che ti ho di continuo raccomandate, falle ed esercitati in esse, considerandole i principi del ben vivere.

    Epistola a Meneceo, 122-23, in Opere, p. 196

    FONTE
     
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14 replies since 1/11/2007, 10:29   371 views
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